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1.
€ 15,00
EAN-13: 9788806255473
Ken Mogi
La via del nagomi. Per vivere in pace e armonia
Edizione:Einaudi, 2023
Collana:Frontiere Einaudi

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Prezzo di acquisto€ 15,00
Descrizione

Descrizione del libro

Come si può vivere una vita serena, in armonia con la natura, con gli altri e con noi stessi? La risposta é racchiusa nel nagomi, una parola intrisa di millenaria saggezza che custodisce l'essenza dello stile di vita giapponese. Dalla preparazione del cibo alle relazioni personali, dall'espressione della propria creatività  all'importanza della celebrazione dell'effimero, Ken Mogi ci invita a scoprire insieme a lui la formula giapponese per la felicità . «1. mantenere buoni rapporti con i vostri cari anche nel disaccordo; 2. imparare cose nuove restando fedeli a voi stessi; 3. trovare un senso di pace in tutto quello che fate; 4. mescolare e integrare gli elementi più disparati, fino a ottenere un equilibrio armonioso; 5. comprendere meglio la filosofia di vita giapponese». Secondo Mogi sono questi gli obiettivi fondamentali che la conoscenza del nagomi permette di raggiungere. Partendo dalla definizione stessa di «nagomi», intraducibile come spesso succede per le parole giapponesi più dense di significato, il celebre neuroscienziato ci mostra un approccio alternativo basato sulla ricerca costante dell'equilibrio e dell'armonia. La cucina tipica, in cui ogni pietanza deve la sua eccezionalità  al bilanciamento dei sapori; l'accettazione dei nostri lati negativi per comprendere meglio quelli degli altri e quindi costruire relazioni più durature; l'apprendimento inteso come dimensione artistica, culturale, spirituale da perseguire a tutte le età ; l'importanza di coltivare una passione per la pura gioia della libertà  espressiva e creativa (il karaoke ad esempio: cosa c'é di meglio che cantare a squarciagola le nostre canzoni preferite senza preoccuparci di essere intonati?); saper apprezzare e celebrare l'effimero, sia quello della fugace fioritura dei ciliegi o della nostra stessa vita. In dieci, affascinanti capitoli, che corrispondono alle tappe di un viaggio attraverso la cultura, le tradizioni e la millenaria saggezza del Giappone, Mogi ci accompagna sulla via del nagomi, alla scoperta di un meraviglioso modo di vivere che custodisce il segreto della felicità .

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2.
€ 18,00
EAN-13: 9788806255626
Tommaso Giartosio
Tutto quello che non abbiamo visto. Un viaggio in Eritrea
Edizione:Einaudi, 2023
Collana:Frontiere Einaudi

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Descrizione del libro

Cosa vediamo quando viaggiamo? Cosa non riusciamo a vedere? E da chi, e come, siamo visti? Tommaso Giartosio fa di un viaggio in Eritrea il prisma attraverso cui indagare la storia coloniale dell'Italia, ma anche qualcosa di più: il nostro reciproco rapporto con l'altro, sospeso tra memoria, esperienza, desiderio, scoperta, gioco. Il cuore inesplorato e invisibile di una verità . «Quello che mi interroga é il bambino fermo, la donna che si é trovata un po' d'ombra e si é seduta e guarda. Cosa guarda? Cosa vedono i crocchi di ragazzi che al limite di ogni mazzetto di case hanno una loro garitta immaginaria dove si accovacciano, di sera, spaziando in silenzio sull'orizzonte? Penseranno agli affari loro e all'immortalità  dell'anima, come tutti gli adolescenti di ogni paese, d'accordo. Ma é tutto qui?» Un viaggio insieme ad alcuni amici in Eritrea diventa l'occasione per una riflessione tanto intima quanto collettiva. O forse é il contrario: lo sguardo rivolto da Tommaso Giartosio al mondo e al sé é così intenso e concentrato che assume, quasi naturalmente, la forma di un viaggio. Ma non di un viaggio qualsiasi: l'Eritrea é il nostro compagno segreto, di noi italiani, l'alterità  più prossima e per questo rimossa e sempre ritornante. «Per la prima volta io occidentale, io italiano, andavo a trovare a casa sua gente che avevamo conquistato e tormentato e poi piantato là­ e dimenticato, e che spesso compiva il percorso inverso e trovava in Italia lo stesso razzismo di cent'anni fa»: ma il viaggio, il viaggio reale, l'incontro con l'altro, come sempre danno corpo a ciò che fino a quel momento aveva la minacciosa indefinitezza del fantasma. E riescono a sorprenderci. Tommaso Giartosio ci racconta in maniera sensibile e inaspettata un paese tanto importante quanto poco conosciuto: e lo fa con lo sguardo mai ingenuo del poeta e dell'intellettuale, dello scrittore capace di rendere conto dei filtri che si annidano in ogni punto di vista (l'orientalismo, il razzismo inconscio, il pauperismo estetizzante...) Attraverso la sua scrittura precisa e poetica il viaggio diventa il sismografo più sensibile nel registrare le tracce, sfuggenti e spesso misteriose, che l'esperienza lascia sulle nostre anime e sui nostri corpi.

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3.
€ 17,00
EAN-13: 9788806255619
Fuani Marino
Vecchiaccia
Edizione:Einaudi, 2023
Collana:Frontiere Einaudi

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Descrizione del libro

«Non saprei dire esattamente quando ho cominciato a detestare i vecchi. Ricordo solo quando ne sono diventata consapevole». Inizia così un libro la cui lettura assomiglia a un viaggio sulle montagne russe: attraverso pagine di sincerità  quasi insostenibile, ironiche e spiazzanti, Fuani Marino affronta le tenebre dei suoi rimossi. E se la vecchiaccia che davvero odia fosse lei stessa? Come un canarino nella miniera, Fuani Marino sente prima di tutti l'atmosfera tossica in cui siamo immersi ogni giorno, fatta di crescente disagio psichico, fatica, ansia diffusa. Vecchiaccia é un dispaccio dal fronte della fragilità . Quella di tutti. Tutto é cominciato con un tweet. Aprile 2020, l'Italia é nel pieno del lockdown imposto per arginare la pandemia di Covid. E Fuani Marino pubblica un tweet in cui si chiede a cosa siamo disposti a rinunciare per difendere le fasce più anziane della popolazione. Apriti cielo: migliaia di repliche indignate, richieste di cancellazione, politici e giornali che lo riprendono additandola a esempio di egoismo e follia radical chic. L'episodio, le reazioni e le conseguenze mettono in moto in Fuani Marino una serie di riflessioni che si trasformeranno in un viaggio interiore nel proprio passato, nella psiche e tra i suoi fantasmi; ma anche esteriore, nella società , quella italiana in particolare, e nell'ambigua centralità  che riserva agli anziani, da una parte celebrati, dall'altra marginalizzati, da una parte ancora padri-padroni (alcuni) la cui sola presenza blocca il cambiamento, dall'altra risorse da sfruttare e dimenticare (molti). Quello che all'inizio sembrava uno sfogo contro i «vecchiacci», diventa una dolorosa presa di coscienza da parte dell'autrice: da cosa nasce questo passo falso? Da quali traumi, da quali episodi del suo passato origina quel fastidio? E cosa nasconde, qual é la paura a cui non riesce a dare un nome? E se la vecchiaccia che davvero odia fosse lei stessa? Ancora una volta Fuani Marino parte da sé, dalla sua esperienza, dal suo corpo, per raccontare questi tempi assurdi. E, come già  in Svegliami a mezzanotte, ce li restituisce attraverso pagine in cui l'ironia e il dolore, la spietata autoindagine e gli inciampi, la sincerità  e l'invenzione mettono in discussione tutte le nostre certezze.

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4.
€ 20,00
EAN-13: 9788806255596
Adriana Zarri
La mia voce sa ancora di stelle. Diari 1936-1948
Edizione:Einaudi, 2023
Collana:Frontiere Einaudi

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Descrizione del libro

«Ciò che canta in me é il canto dell'eternità . Ciò che é entrato in me non può più morire». Nei diari giovanili di Adriana Zarri c'é già  tutta l'intelligenza, la passione, la ricerca di una mistica immersione nel creato che l'hanno resa una delle teologhe e delle pensatrici più intense e importanti del Novecento. Le sue parole giungono ai lettori di oggi vibranti e vive, come dopo uno sconfinato viaggio nell'universo dell'anima. "La mia voce sa ancora di stelle" é una scelta dai diari giovanili di Adriana Zarri. Con l'intensità  che ci é nota racconta in presa diretta la storia della sua «conversione» e i conflitti sorti in seguito alla scoperta della fede, con la vita e con l'altra sua principale vocazione, quella letteraria. Nello scorrere di queste pagine dove c'é già  tutta l'intelligenza, la passione, la ricerca di una mistica immersione nel creato che ritroveremo nelle sue opere successive, si delinea così il sorprendente ritratto di una giovane donna impegnata a documentare «dal vivo» le proprie precoci metamorfosi e conquiste interiori. Una volta, lo scrittore francese Julien Green disse che «il maggiore esploratore su questa terra non fa viaggi più lunghi di colui che scende in fondo al proprio cuore e si china sugli abissi dove il volto di Dio si specchia tra le stelle». Adriana Zarri, nei suoi diari, ha fatto proprio questo: ha sondato l'indecifrabile miniera dell'abisso umano fino a scoprirne il luccicante fondale. Fino a intravederne Dio. «Ed é per tale ragione» scrive il curatore Francesco Occhetto «che la sua "voce lontana sa ancora di stelle". Dal passato, dopo una lunga e affannosa ricerca di senso, giunge fino a noi portando in salvo queste schegge di cometa che sono le sue parole così vibranti e vive, testimonianza di un viaggio sconfinato nell'universo dell'anima».

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5.
€ 17,00
EAN-13: 9788806260354
Andrea Marcolongo
Spostare la luna dall'orbita. Una notte al Museo dell'Acropoli
Edizione:Einaudi, 2023
Collana:Frontiere Einaudi

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Descrizione del libro

L'ultima settimana di maggio, in un negozio di Parigi specializzato in articoli da montagna, Andrea Marcolongo ha comprato un letto da campo, un sacco a pelo e una torcia. La sera successiva ha aperto il letto da campo e steso il sacco a pelo non in cima alla vetta di una montagna, ma nella sala deserta di uno dei più importanti musei del mondo. La luce della torcia si é allora mescolata a quella della luna correndo sui marmi della sala, scolpiti da Fidia nel secolo glorioso di Pericle, sulle presenze e soprattutto sulle assenze. Siamo ad Atene, al Museo dell'Acropoli, dove Marcolongo ha l'occasione di trascorrere una notte in completa solitudine. Ma é difficile essere davvero soli quando si é circondati dai marmi del Partenone e dai propri pensieri. La notte é il tempo dei fantasmi e di bilanci. Due sono le ombre che vengono a visitare i pensieri di Marcolongo. Quella di Lord Elgin: l'ambasciatore inglese che perpetrò il furto dei marmi del Partenone all'inizio dell'Ottocento deportandoli a Londra chiusi dentro casse di legno. E quella di un uomo scomparso da poco, nato in un umile paese della provincia veneta che si dichiara il centro del mondo: il padre di Andrea. La storia di Elgin é imprevedibile e tragica come un romanzo d'avventure. Elgin, che all'inizio nemmeno sospettava cosa rappresentassero il Partenone e l'Acropoli, vedrà  la sua vita distrutta per le conseguenze di quel gesto arrogante e folle, per sempre colpito dalla «maledizione di Minerva»: «Chissà  se le rovine che contemplava in silenzio erano quelle di Atene o della sua vita. Chissà  se pensò almeno una volta che ne era valsa comunque la pena». Ma i vuoti delle sale del museo, gli spazi bianchi di gesso lasciati dai marmi trafugati due secoli fa, risuonano con i vuoti di cui siamo composti: con il rimpianto e la vergogna, quella di capire solo ora il filo che ci legava a un genitore che sentivamo distante e da cui volevamo emanciparci; con la fragilità  e l'inadeguatezza, quella di non sentirsi mai all'altezza di ciò che si é ottenuto, di sentirsi sempre un impostore, un ladro; con furti materiali e appropriazioni culturali, quelle che facciamo ai danni del mondo classico: «L'eternità  non é fatta di marmo come l'opera di Fidia, rifletto, bensì é contenuta in ciascuno degli istanti che passano: é sufficiente distrarsi un momento, smettere di custodirla, e per sempre sarà  perduta». In questo libro intenso e coraggioso, Andrea Marcolongo ci ricorda che siamo tutti in debito con qualcuno per ciò che siamo. Che abbiamo tutti qualcuno a cui dire: grazie.

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6.
€ 22,00
EAN-13: 9788806253677
Siri Hustvedt
Madri, padri e altri. Appunti sulla mia famiglia reale e letteraria
Edizione:Einaudi, 2023
Collana:Frontiere Einaudi

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Descrizione del libro

«Siamo tutti, in un modo o nell'altro, fatti di ciò che definiamo "memoria", non solo i brandelli di immagini che si sono consolidati ripetendo le nostre storie, ma anche i ricordi che abbiamo introiettato senza capire - il profumo che porta con sé qualcosa che abbiamo perduto o un gesto o il tocco di una persona che ce ne fanno venire in mente un'altra, oppure un suono, vicino o lontano, che scatena una paura sconosciuta». àˆ proprio da qui, dalle sue esperienze personali, da quella «memoria» nel senso più ampio e profondo che Siri Hustvedt parte per una sorprendente esplorazione attraverso il mondo delle arti e l'universo delle scienze, alla ricerca di quello che c'é alla base del nostro modo di pensare, di agire, di amare. Dalle figure femminili che hanno avuto un ruolo centrale nella sua vita - la nonna paterna Tillie, protagonista di tanti ricordi d'infanzia, la madre Ester, «una donna particolare» di cui ha amato ogni sfaccettatura, la figlia Sophie - alle ideali madri artistiche, come Djuna Barnes, che l'hanno accompagnata negli anni della formazione; dalla riflessione sul concetto stesso di maternità  all'interno di una cultura plasmata dal patriarcato a una fine analisi delle ragioni che si celano dietro la misoginia; dal mistero che lega indissolubilmente il lettore a un libro come Cime tempestose alla magia delle mille forme della finzione letteraria; dalla fugacità  della percezione dell'arte negli occhi di chi la osserva a un'affascinante panoramica delle opere di Louise Bourgeois. I venti saggi di Madri, padri e altri toccano alcune delle tappe più importanti del sapere umano - letteratura, filosofia, storia, antropologia, critica d'arte, teoria politica, psichiatria, psicoanalisi, neuroscienze, embriologia, epigenetica - dando vita a uno straordinario viaggio intellettuale e simbolico, personale e insieme universale.

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7.
€ 17,50
EAN-13: 9788806255558
Vincenzo Latronico
La chiave di Berlino
Edizione:Einaudi, 2023
Collana:Frontiere Einaudi

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Trama del libro

«Nessun'altra città  é così piena di vuoto». Al volgere del millennio i grandi vuoti di Berlino, le cicatrici lasciate dal ventesimo secolo sul tessuto della città , si riempiono: dei sogni di una generazione che da tutta Europa ne fa il luogo di una promessa; del desiderio di chi vi cerca la trasgressione e l'estasi dei rave e dei sex party; delle nostalgie degli expat di tutto il mondo, fra cui moltissimi italiani, che a Berlino hanno cercato una nuova vita, fortuna o oblio. Scrivendo di Berlino, Vincenzo Latronico scrive il romanzo di formazione di una generazione. «"La chiave di Berlino" é il racconto di una città  e di chi l'ha attraversata negli ultimi venti anni. Latronico fa i conti con la falsa coscienza collettiva e individuale scrivendo un libro politico, profondo e commovente su ciò che é irrimediabilmente perduto, su ciò che resta, ma soprattutto sulla possibilità  di un'utopia che non assomiglia né a un rimpianto, né a un'idealizzazione» (Veronica Raimo). «Sono arrivato a Berlino nel 2009. Ci vivo ancora. Me ne sono andato, sono tornato. Nel corso del tempo ho avuto vari motivi per restare: più o meno validi, più o meno vulnerabili ai negoziati con la durezza dell'inverno e la nostalgia». Vincenzo Latronico si trasferisce a Berlino poco più che ventenne per una ragione che non é chiara nemmeno a lui. Quel che é certo é che, almeno all'inizio, é troppo forte il richiamo della città : piena di vuoti in cui far crescere la propria vocazione e di ombre in cui nascondersi, Berlino é la città  in cui essere giovani nei primi vent'anni del ventunesimo secolo. Raccontandone le complessità  - la memoria storica ancora ustionante, il mercato immobiliare sempre più votato alla speculazione, la vita notturna tra emancipazione e consumismo, la gentrificazione denunciata dagli stessi che se ne fanno agenti - Latronico scrive un vero e proprio romanzo di formazione, personale e generazionale allo stesso tempo. Una storia europea di emozionante lucidità .

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8.
€ 24,00
EAN-13: 9788806250874
Thomas Geve
Il ragazzo che disegnò Auschwitz. Una storia vera di speranza e sopravvivenza
Edizione:Einaudi, 2022
Collana:Frontiere Einaudi

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Descrizione del libro

Thomas Geve é poco piຠdi un bambino quando viene deportato ad Auschwitz, separato dalla madre e precipitato nell'orrore. Alla liberazione, nell'aprile del 1945, raccoglie le poche forze residue per fissare su carta quel che ha vissuto. Trasformando il retro dei formulari delle SS in disegni di struggente esattezza, seguiti, poco dopo, da una memoria scritta non meno vivida, Thomas risponde al male assoluto con le uniche armi di cui dispone un ragazzino: la curiosità , la speranza e qualche matita colorata. A distanza di oltre 75 anni, quel racconto per immagini si fonde per la prima volta all'originario racconto in parole. Con Il ragazzo che disegnò Auschwitz Thomas Geve, ora novantaduenne, ci offre così una testimonianza vivida, unica e preziosa. «Nei disegni di Thomas Geve l'enormità  dello sterminio é, per così dire, miniaturizzata. Piccolo e grande, nella tradizione ebraica, spesso si toccano. Geve affida così la sua testimonianza a piccolissime scene simboliche, per fissare nella memoria i ricordi e per cercare una risposta alla più normale delle domande che un bambino possa formulare: perché?» (Alberto Cavaglion)

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9.
€ 19,50
EAN-13: 9788806216221
Julian Barnes
Niente paura
Edizione:Einaudi, 2022
Collana:Frontiere Einaudi

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Descrizione del libro

Una paura atavica e insuperabile attanaglia da sempre Julian Barnes, quella della propria estinzione. Nessun conforto può venire dalla fede, all'agnostico scrittore, che fin dalla prima riga confessa: «Non credo in Dio, però mi manca». Non resta dunque che unirsi alla fitta schiera di illustri tanatofobici che l'hanno preceduto - da Montaigne a Renard, da Rachmaninov a Larkin - provando a convincersi che nel grande «buco nero dell'abisso» non c'é niente, ma proprio niente, di cui avere paura. «La morte é dolce; ci libera dalla paura della morte», scriveva Jules Renard quand'era giovane e in salute. «Una consolazione? No, é un sofisma. O piuttosto una prova supplementare che per sconfiggere la morte e i suoi terrori ci vuole ben più della logica e del ragionamento». Lo sa bene Julian Barnes, che dell'una e dell'altro ha sempre fatto ampio uso nel tentativo di esorcizzare la più atavica e insuperabile delle paure, quella della morte, senza mai riuscire ad addomesticarla. Quali armi restano, dunque, all'agnostico scrittore che, per trovare sollievo dall'idea dell'estinzione, non può neppure contare sul balsamo della fede? Be', innanzitutto ricordare che, oltre a essere la più viscerale e antica, la paura della morte é anche la più comune e condivisa. E se é vero che «ogni tanatofobo ha bisogno del conforto temporaneo di un caso più grave del proprio», guardarsi intorno può aiutare. Julian comincia dal suo entourage piຠimmediato, la famiglia di sangue - suo padre, un professore «amabile e tollerante», sua madre, anche lei insegnante, ma «lucida, categorica, apertamente intollerante delle opinioni contrarie», e suo fratello maggiore Jonathan, filosofo aristotelico, ateo, asciuttamente pragmatico - trovandoli tutti più bravi di lui in «questa cosa del morire». Allarga quindi lo sguardo ai compagni quotidiani della sua vita, la sua «vera famiglia»: artisti, filosofi, compositori e soprattutto scrittori, in primo luogo Jules Renard, di cui ripercorre la breve esistenza segnata da lutti prematuri, ma anche à‰mile Zola, Stendhal, Somerset Maugham, l'amato Flaubert. Le loro risposte all'ineluttabilità  della fine si affiancano, in questo semi-dolente excursus, a riflessioni sull'estasi estetica e la religione dell'arte, "le réveil mortel" e l'inaffidabilità  della memoria, Richard Dawkins e i geni egoisti, le ultime parole e i vari tipi di paura, la criopreservazione e la distruzione del pianeta. Ne nasce una sorta di vasta «tanatoenciclopedia» con cui il Julian Barnes scrittore, complice una buona dose di umorismo, dimostra di aver saputo trovare, dopotutto, nella penna la via per la propria sopravvivenza.

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10.
€ 15,00
EAN-13: 9788806252656
Ryoko Sekiguchi
Nagori. La nostalgia della stagione che ci ha appena lasciato
Edizione:Einaudi, 2022
Collana:Frontiere Einaudi

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Con nagori in giapponese si indica la fine della stagionalità  di un frutto, di un ortaggio, di un dono della natura. Ma nagori assume anche le sfumature della nostalgia per una stagione giunta al termine e che ci lasciamo a malincuore alle spalle. Nagori annuncia una futura assenza: per ritrovare quell'odore, quel sapore, quell'emozione bisognerà  aspettare un intero anno, non potendo far altro che conservarne il ricordo nella memoria dei sensi. Partendo da un'affascinante riflessione sul nostro legame con le stagioni e la natura, Ryoko Sekiguchi traccia un percorso incantevole attraverso l'arte, la letteratura, la gastronomia, e lo splendore millenario di saggezza e poesia del Giappone. «Ryoko Sekiguchi esplora gli echi di una parola che ci invita a ripensare il nostro rapporto con il tempo» («l'Humanité»). Hashiri, sakari, nagori: sono questi i tre termini usati in giapponese per descrivere lo stato di stagionalità  di un prodotto. Se i primi due sono di immediata comprensione e condivisi da numerose culture - indicano, infatti, rispettivamente il concetto di «primizia» e di «piena stagione» - nagori é un'idea intraducibile, che corrisponde a quella che si potrebbe definire una «retro-stagione». Un frutto di nagori, per esempio, si consuma al termine del suo periodo di maturazione, e si può quindi considerare di fine stagione. Per ritrovarne il sapore, bisognerà  rassegnarsi al ciclo delle stagioni e attendere l'anno successivo: nagori allora é la nostalgia della stagione giunta al termine che ci lascia, e che siamo costretti a lasciare. Letteralmente «traccia», «presenza», nagori abbraccia un significato più ampio. àˆ l'atmosfera di qualcosa che non esiste più, come quella di una casa che evoca il ricordo di coloro che l'hanno abitata; é ciò che rimane dopo il passaggio di una persona, di un oggetto, di un avvenimento; é il momento del saluto prima di una partenza, o di una separazione definitiva. àˆ da qui, dal concetto di nagori e dalle sue implicazioni nel nostro rapporto con le stagioni, la natura e il tempo che prende le mosse l'affascinante riflessione di Ryoko Sekiguchi: ha ancora senso oggi parlare di «stagioni»? Le suddividiamo, delimitiamo, classifichiamo, desideriamo o trascuriamo continuamente, ma secondo quali criteri? Quante stagioni ci sono davvero in un anno, in una cucina, in una vita? Dal Giappone alla Francia - con un'importante tappa emotiva e culinaria a Roma -, tra memoir e poesia, racconto della natura e food storytelling, Nagori é una piccola guida letteraria alla scoperta di una visione tutta giapponese dell'arte e della gastronomia.

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11.
€ 18,50
EAN-13: 9788806247775
Eleonora Marangoni
Paris, s'il vous plait
Edizione:Einaudi, 2022
Collana:Frontiere Einaudi

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«Arrivai a Parigi a metà  ottobre, in piena 'été indien'. In valigia avevo una scorta di parmigiano e i volumi della Recherche avvolti a uno a uno nei maglioni. Mi sistemai nei miei dodici metri quadri, e pochi giorni dopo iniziai i corsi all'università . A Parigi ero già  stata diverse volte, avevo una cara amica che viveva lì e la mia famiglia, da parte materna, aveva origini francesi, ma finora ci ero stata sempre e soltanto in vacanza, e di francese non parlavo quasi una parola. Fu l'inizio di una nuova vita, anzi forse della vita stessa». Parigi é un orologio senza lancette, un tassista melomane, una sedia verde nel parco, il tavolino di un café dove tutto sembra possibile. Lo sa bene Eleonora Marangoni, che a Parigi ha vissuto a lungo e, dopo averla scoperta, lasciata e ritrovata, qui mette insieme i pezzi della sua lunga storia d'amore con la città . Come tutte le storie d'amore, "Paris, s'il vous plaà®t" é appassionato, pieno di curve, promesse e imprevisti. E un pezzo alla volta Parigi ce la restituisce intera, archivio dei ricordi e continua scoperta, rifugio privato di cui non possiamo fare a meno.

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12.
€ 21,00
EAN-13: 9788806232276
Massimo Recalcati
La Legge della parola. Radici bibliche della psicoanalisi
Edizione:Einaudi, 2022
Collana:Frontiere Einaudi

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Descrizione del libro

La Legge del Dio ebraico é la Legge della parola. Questa Legge non é solo scritta sulle tavole di pietra, ma intende inscriversi innanzitutto nel cuore degli uomini. Essa sancisce l'impossibilità  dell'uomo di farsi Dio e, nello stesso tempo, dona a esso la possibilità  generativa del suo desiderio. Si tratta di una dialettica ripresa in modo originale dalla lezione di Freud e di Lacan. In un lavoro senza precedenti, Massimo Recalcati dimostra che non solo non c'é contrapposizione tra il logos biblico e la psicoanalisi, ma che quell'antico logos ne costituisce una delle sue radici più profonde. La critica freudiana della religione come illusione sembra condannare il testo biblico senza alcuna possibilità  di appello. La psicoanalisi é sin nelle sue fondamenta atea perché non crede all'esistenza di un «mondo dietro al mondo» se non come una favola che serve ad attutire il dolore dell'esistenza. La lettura delle Scritture che Massimo Recalcati propone in questo libro rivela invece l'esistenza inaudita di radici bibliche della psicoanalisi. Non é una tesi teologica o una dimostrazione filologica, ma un effetto del suo incontro singolare con il testo biblico. Non si tratta di psicanalizzare la Bibbia, ma di riconoscere in essa la presenza dei grandi temi che verranno ereditati dalla psicoanalisi, con particolare riferimento all'opera di Freud e di Lacan: il carattere originario dell'odio rispetto all'amore; la radice invidiosa del desiderio umano; il fallimento e la necessità  della fratellanza; il rapporto dialettico tra Legge e desiderio; la funzione simbolica del Nome del padre; il lutto necessario della totalità ; la centralità  attribuita al resto salvifico che sottrae la vita alla morte e alla distruzione; la maledizione della ripetizione e la sua interruzione; la tentazione idolatrica come desiderio perverso dell'uomo di essere Dio; la critica al fanatismo ideologico del sacrificio; il taglio virtuoso della separazione; l'eccedenza della gioia erotica; la scissione della Legge di fronte al reale della sofferenza e al suo grido.

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13.
€ 18,50
EAN-13: 9788806244774
Silvia Romani
Saffo, la ragazza di Lesbo
Edizione:Einaudi, 2022
Collana:Frontiere Einaudi

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Migliaia d'anni di naufragi e salvataggi, di letture e di riscritture, e ora Saffo é lì, a un tocco di mano, dove sbattono le vele delle navi, si gonfiano i tessuti leggeri che indossano le sue compagne, e profumano i giardini. Silvia Romani ha scritto un «viaggio sottopelle» verso la prima e la più grande poetessa della letteratura occidentale e ciò che di lei non muore. Un ritratto che forse alla ragazza di Lesbo sarebbe piaciuto: credeva che non ci fosse niente di più bello di «ciò che si ama», nemmeno le parate di navi, eserciti e cavalieri. Lei che amava la luna più del sole, le rose più di qualsiasi altro fiore e Afrodite sopra ogni cosa. Saffo é stata una ragazza di Lesbo, una figlia e una madre. Ha diretto cori di giovani coetanee, ha insegnato loro a cantare e a danzare. Forse ha persino sussurrato al riparo delle stanze chiuse i segreti del piacere femminile. Ha educato alla bellezza le signorine bene nella Lesbo della fine del VII secolo a.C. àˆ stata omosessuale, bisessuale, persino un'icona LGBT. Poi ha dichiarato di non voler più vivere, e si é tuffata dalla rupe bianca di Leucade, innamorata perdutamente di un uomo, il barcaiolo Faone. Ha insegnato a generazioni di giovani scrittrici il coraggio di far sentire la propria voce. La sua leggenda, nata quando era ancora in vita, si é nutrita delle ombre e dei vuoti che circondano i frammenti arrivati sino a noi e alimentato una inesauribile fioritura di interpretazioni letterarie e artistiche. In questo volume Silvia Romani accompagna il lettore nelle vie di Lesbo, nei giorni in cui una ragazza di buona famiglia scopre una vocazione e uno straordinario destino. "Saffo, la ragazza di Lesbo" é un suggestivo, coinvolgente omaggio all'incanto dei suoi versi, fatti di lune metafisiche, notti profumate di rose, nostalgia per la giovinezza che fugge; e alla fascinazione che non smette di esercitare sugli autori e gli artisti d'ogni tempo e paese.

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14.
€ 21,00
EAN-13: 9788806247027
Lauren Elkin
Flâneuse. Donne che camminano per la città a parigi, New York, Tokio, Venezia e Londra
Edizione:Einaudi, 2022
Collana:Frontiere Einaudi

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Per essere trasgressive, alle donne basta uscire dalla porta di casa. Il flà¢neur, il camminatore urbano, può essere solo un uomo? La sua libertà , che ha affascinato autori come Poe o Baudelaire, é declinabile solo al maschile? Niente di più sbagliato: da Parigi a Tokyo, da Londra a Venezia, Flà¢neuse racconta la storia nascosta della conquista della strada da parte delle donne. Virginia Woolf, Jean Rhys, Agnés Varda e tante altre: ribelli che hanno fatto della loro indipendenza personale, artistica o collettiva una battaglia gentile in grado di parlare a tutte le donne, e non solo, di oggi. Il flà¢neur é l'eroe della modernità : appena Napoleone III diede a Haussmann l'incarico di ridisegnare le strade di Parigi, gli uomini iniziarono a camminarci, attirando nel corso dei decenni l'attenzione di artisti e intellettuali come Baudelaire e Benjamin, che fecero del flà¢neur una figura leggendaria, simbolo di libertà  e autodeterminazione. Le donne, in tutto questo, dov'erano? La maggior parte dei dizionari francesi non riportava nemmeno il termine flà¢neuse. Il Pantheon di Parigi é dedicato agli uomini illustri, e coerentemente ospita sepolcri in larga maggioranza maschili. Nell'ammodernamento ottocentesco di Madrid, solo una strada venne intitolata a una donna. La parola «passeggiatrice» ancora oggi ci parla di prostitute, non di donne che camminano. Lauren Elkin non ci sta: in Flà¢neuse ricostruisce una genealogia letteraria, storica, culturale di donne che con le strade cittadine hanno intrattenuto un legame profondo, creativo ed emotivo, quello che Will Self definisce «psicogeografico». Così, dagli incamminabili sobborghi di New York, dove Elkin é nata, ci spostiamo nella Parigi rivoluzionaria, in cui George Sand dismette vestiti, gonne e cappellini per destreggiarsi tra barricate e omnibus in stivali e redingote; e poi a Londra, sulle orme di Virginia Woolf che attraversa la città  alla ricerca di una matita, e di nuovo a Parigi, ma nel 1919, quando Proust vince il Goncourt, Sylvia Beach apre la sua celebre libreria, e Jean Rhys diventa una perfetta «ragazza della Rive gauche». Passeggiando, arriviamo a Venezia, dove Sophie Calle pedina il misterioso Henri B. per fotografarlo di nascosto, e poi a Tokyo, e ancora a Parigi, con la Cléo di Agnés Varda, e infine si torna a casa, a New York, dove Elkin si perde. Perché, come dice Perec, lo spazio é un dubbio: «non é mai mio, mai mi viene dato, devo conquistarlo». Come hanno fatto le flà¢neuses nella storia, come fa Elkin in questo libro.

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15.
€ 20,00
EAN-13: 9788806251949
Helen MacDonald
Voli vespertini e altri saggi su ciò che la natura ci insegna
Edizione:Einaudi, 2022
Collana:Frontiere Einaudi

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Salire in cima all'Empire State Building per l'appuntamento con uno stormo di uccelli migratori, ritrovarsi faccia a faccia con un cinghiale nei boschi inglesi, assistere al volo nuziale di una formica nel tragitto di ritorno dal supermercato, inseguire la magia estiva di un firmamento di lucciole; o ancora interrogarsi sulle analogie tra l'emicrania e i cambiamenti climatici, considerare i cigni in una prospettiva politica, cogliere le somiglianze tra nidi e incubatrici neonatali. Sono solo alcuni dei temi esplorati nei quarantuno saggi di Voli vespertini , raccolta che Helen Macdonald ha concepito proprio come una speciale Wunderkammer in cui poter riunire racconti e riflessioni sugli argomenti piຠinusuali e variegati, ma attraversati da uno stesso sentimento di meraviglia per il mondo non umano. Personali e insieme universali, questi scritti offrono una visione lucida e acuta dei nostri tempi, analizzando il modo in cui gli esseri umani si relazionano con la natura, per «trovare vie per riconoscere e amare le differenze. Per vedere attraverso occhi che non sono i nostri. Per capire che il nostro modo di guardare il mondo non é l'unico. Per pensare a che cosa potrebbe significare amare chi non é come noi. E per gioire della complessità  delle cose». Con la sua scrittura poetica e luminosa, unendo il sapere scientifico al suo talento narrativo unico, Helen Macdonald affida allora alle pagine di Voli vespertini il suo cristallino entusiasmo per quella felicità  semplice e inattesa che la natura regala a chi ha la pazienza di osservarla e la capacità  di ascoltarla. Perché il senso del tempo, dei ricordi, del dolore e dell'amore sembra farsi piຠchiaro nelle impronte di una lepre sulla neve, nello splendore di un raggio di sole dopo un'eclissi, nel volo alto dei rondoni al calar della sera. La natura non é al mondo per dispensare insegnamenti, eppure ogni volta che ci fermiamo a guardarla impariamo qualcosa in piຠsu noi stessi. Salire in cima all'Empire State Building per l'appuntamento con uno stormo di uccelli migratori, ritrovarsi faccia a faccia con un cinghiale nei boschi inglesi, assistere al volo nuziale di una formica nel tragitto di ritorno dal supermercato, inseguire la magia estiva di un firmamento di lucciole. Ad accomunare queste incredibili esperienze é l'amore di Helen Macdonald per il mondo non umano. La piຠimportante nature writer contemporanea ci accompagna in un'esplorazione, personale e universale, alla scoperta della meraviglia che spesso passa inosservata, ma sempre ci circonda: la meraviglia della natura. « Voli vespertini é un libro bellissimo e generoso, un libro che offre la speranza a un mondo che ne ha disperatamente bisogno». Npr «Nessun altro sa descrivere la quotidianità  della natura con la stessa intensità  e bellezza». «Slate» TRADUZIONE DI ANNA RUSCONI www.biancamano2.it Il blog di Einaudi.

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16.
€ 20,00
EAN-13: 9788806254360
Corrado Augias
La fine di Roma. Trionfo del cristianesimo, morte dell'Impero
Edizione:Einaudi, 2022
Collana:Frontiere Einaudi

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Che ne é stato di Roma al finire dei suoi anni del grande impero che aveva conquistato il mondo? Corrado Augias ce lo racconta in La fine di Roma e ci fa comprendere le motivazioni di un declino inevitabile e pieno di malinconie. Dopo I segreti di Roma, in cui il giornalista scrittore ci aveva raccontato il volto segreto della capitale e le molte storie che hanno contribuito a renderla unica e immortale, Augias parte dalla fine dell'impero romano per arrivare ai nostri giorni e per comprendere che cosa ha portato una città  magnifica ed eterna alla corruzione, al degrado e quindi all'inevitabile declino. In La fine di Roma si parte sempre dalla storia e da un modus operandi che da duemila anni pervade nella città  dei Papi e del potere. Forse sono proprio le troppe anime che ci convivono ad aver reso Roma indefinibile e inarrivabile e allo stesso tempo fulcro di poteri oscuri e di manipolazioni. Ma l'anima di Roma esiste ed é una magnifica luce che può ancora accendersi: Augias lo racconta con la consueta maestria, con quel mix di storia, politica, cultura e letteratura che caratterizza i suoi scritti. La fine di Roma é la storia di una città  che da ventisette secoli é protagonista del mondo.

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17.
€ 12,00
EAN-13: 9788806254414
Ian McEwan
Lo spazio dell'immaginazione
Edizione:Einaudi, 2022
Collana:Frontiere Einaudi

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L'inglese George Orwell, intellettuale antifascista per antonomasia, uno degli scrittori più impegnati del presente, e l'americano Henry Miller, esule volontario, accanito bohémien, pessimista convinto, edonista allergico a ogni genere di militanza. Nonostante il reciproco rispetto, due visioni del mondo agli antipodi, le loro. Eppure, nel suo celebre saggio del 1940, Orwell riconosce agli artisti il diritto di trovare rifugio «nel ventre della balena», quello spazio buio e imbottito che, separando lo scrittore dal mondo esterno, gli consente di mantenere un atteggiamento di distacco e indifferenza, benefico per la creazione. A partire da quello scritto, Ian McEwan affronta il tema della responsabilità  dello scrittore, eternamente in tensione tra obbligo costante e libertà  divina, e ci conduce a un bivio ineludibile nei nostri tempi inquieti, quello fra impegno politico e integrità  estetica.

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18.
€ 26,00
EAN-13: 9788806216085
Blake Bailey
Philip Roth. La biografia
Edizione:Einaudi, 2022
Collana:Frontiere Einaudi

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«Non voglio che mi riabiliti. Solo che mi rendi interessante». Fu questa la richiesta di Philip Roth al suo biografo. In cambio, il genio di Newark offriva a Bailey l'accesso a un'impressionante quantità  di materiali esclusivi, fra documenti e interviste, sulla propria vicenda umana e artistica. Il frutto di questo patto, elaborato in quasi dieci anni di lavoro, é un ritratto vivido, esaustivo, composito, a tratti sorprendente a tratti piccante, mai agiografico, di uno dei più grandi scrittori americani di ogni tempo; un'opera definitiva e inevitabilmente controversa, destinata a far parlare a lungo di sé. Determinato a tutelare la propria immagine postuma - «due cose terrorizzanti mi attendono», soleva dire, «la morte e il mio biografo» - Philip Roth dedicò gli ultimi anni della propria esistenza a collaborare con Blake Bailey, scelto come proprio biografo perché ritenuto in grado di fornire della sua vita una versione composita e articolata, capace di dar conto dei suoi aspetti controversi ma anche di liberarlo dalla gabbia in cui lo avevano rinchiuso prima le accuse di antisemitismo e «odio per se stesso» e poi quelle di misoginia. Nel corso di una decina d'anni di lavoro, terminati poco dopo la morte di Roth nel 2018, Bailey ha rielaborato l'immensa mole di materiale raccolto - centinaia di ore di interviste e «chilometri» di lettere, appunti, diari, ritagli di giornale, prime stesure di romanzi, pubblicati e non, privatissime memorie - fino a produrre una biografia ricchissima, vivace, curiosa, mai agiografica, che si muove con ordine e misura sul crinale fra vita e opera dell'autore del Teatro di Sabbath e di Pastorale americana, soffermandosi su tantissimi episodi più o meno noti di un'esistenza quotidiana dedicata quasi esclusivamente alla letteratura (letta, scritta, insegnata, sorprendentemente spesso criticata) e alle donne (dai giovanili flirt ai due catastrofici matrimoni, prima con Margaret Martinson e poi con Claire Bloom; dalle numerose amanti clandestine alle ragazze concupite negli ultimi anni). Donne tanto simili a uno o all'altro degli svariati personaggi femminili dei trentuno libri di Roth, quanto quelli maschili assomigliano a una qualche versione del loro creatore. Perché il più evidente marchio di fabbrica della narrativa rothiana é lo spericolato, acrobatico e straordinariamente spassoso gioco di specchi fra la vita e l'invenzione, e la sua più astuta strategia, come qui ben si evince, quella di nascondere l'indicibile in bella vista. In questo senso Philip Roth: la biografia é davvero un imprescindibile, prezioso vademecum per ogni lettore del genio di Newark.

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19.
€ 21,00
EAN-13: 9788806257989
Ernesto Ferrero
Album di famiglia. Maestri del Novecento ritratti dal vivo
Edizione:Einaudi, 2022
Collana:Frontiere Einaudi

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La distanza nasconde, sfuma o aiuta a vedere meglio? Ernesto Ferrero incolla come sulle pagine di un album le immagini di editori, scrittori, scienziati, artisti che hanno fatto grande la cultura del Novecento italiano, «classici contemporanei» con cui dialogare. Una galleria di penetranti ritratti dal vivo e da vicino, per reinterpretare la nostra storia recente. Nelle sue vesti di editore, direttore del Salone del libro e scrittore, Ernesto Ferrero ha avuto il privilegio di conoscere molti grandi protagonisti della nostra cultura. Ha lavorato con loro, ne ha curato i libri, ha goduto della loro amicizia. E ce ne consegna ritratti brillanti e rivelatori, restituendoli alla loro verità  umana. Sono «maestri, padri e fratelli elettivi, amici, compagni di lavoro e di viaggio, presenze vive con cui dialogare». Forti personalità  che hanno ancora molto da dire e da insegnare. Ecco sfilare in un intreccio di incontri e di storie sorprendenti editori come Einaudi, Garzanti, Inge Feltrinelli, Roberto Calasso, Elvira ed Enzo Sellerio. Padri nobili come Pavese, Montale, Bobbio, Mila, Foa, Revelli e Rigoni Stern. Signore di ferro come Natalia Ginzburg, Elsa Morante, Lalla Romano, Chichita Calvino. Maghi e funamboli come Gianni Rodari, Bruno Munari, Fruttero & Lucentini, il fisico Tullio Regge, Guido Ceronetti. Inquieti come Parise, Del Buono, Sciascia, Consolo, Celati. Vittime di destini crudeli, come Fenoglio, Atzeni, Del Giudice. Mattatori come Guttuso, Pasolini, Garboli, Eco. In apertura, due autori a cui Ferrero si é sentito particolarmente vicino, Italo Calvino e Primo Levi. Veniamo introdotti nel backstage della loro vita professionale e privata, alla scoperta di tratti rivelatori, magari segreti o poco noti, tra arte e vita, dramma e commedia, confessione e narrazione. Sono capitoli di un avvincente romanzo della conoscenza, sullo sfondo di una stagione di intense passioni intellettuali e civili, colte nella loro vitalità  creativa.

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20.
€ 22,00
EAN-13: 9788806253660
Benedetta Tobagi
La Resistenza delle donne
Edizione:Einaudi, 2022
Collana:Frontiere Einaudi

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Le donne furono protagoniste della Resistenza: prestando assistenza, combattendo in prima persona, rischiando la vita. Una «metà  della Storia» a lungo silenziata a cui Benedetta Tobagi ridà  voce e volto, a partire dalle fotografie raccolte in decine di archivi. Ne viene fuori un inedito album di famiglia della Repubblica, in cui sono rimesse al loro posto le pagine strappate, o sminuite: le pagine che vedono protagoniste le donne. "La Resistenza delle donne" é dedicato «A tutte le antenate»: se fosse una mappa, alla fine ci sarebbe un grosso «Voi siete qui». Insieme alle domande: E tu, ora, cosa farai? Come raccoglierai questa eredità ? La storia delle donne italiane ha nella Resistenza e nell'esperienza della guerra partigiana uno dei suoi punti nodali, forse il più importante. Benedetta Tobagi la ricostruisce facendo ricorso a tutti i suoi talenti: quello di storica, di intellettuale civile, di scrittrice. "La Resistenza delle donne" é prima di tutto un libro di storie, di traiettorie esistenziali, di tragedie, di speranze e rinascite, di vite. Da quella della «brava moglie» che decide di imbracciare le armi per affermare un'identità  che vada oltre le etichette, alla ragazza che cerca (e trova) il riscatto da un'esistenza di miseria e violenza, da chi nell'aiuto ai combattenti vive una sorta di inedita maternità , a chi nella guerra cerca vendetta e chi invece si sente impegnata in una «guerra alla guerra», dalle studentesse che si imbarcano in una grande avventura (inclusa un'inedita libertà  nel vivere il proprio corpo e a volte persino il sesso), alle lavoratrici per cui la lotta al fascismo é la naturale prosecuzione della lotta di classe. Tobagi racconta queste storie facendo parlare le fotografie che ha incontrato in decine di archivi storici. Ne viene fuori quasi un album di famiglia della Repubblica, ma in cui sono rimesse al loro posto le pagine strappate, o sminuite: le pagine che vedono protagoniste le donne. Un libro che possiede il rigore della ricostruzione storica, ma anche una straordinaria passione civile che fa muovere le vicende raccontate sullo sfondo dei problemi di oggi: qual é il ruolo delle donne, come affermare la propria identità  in una società  patriarcale, qual é l'intersezione tra libertà  politiche, di classe e di genere, qual é il rapporto tra resistenza civile e armata, tra la scelta, o la necessità , di combattere e il desiderio di pace?

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Pagine 1234



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